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Westie Categoria: Racconto
Scritto da: Asia (riccaberno) e Riccardo


La Serena Felicità - Seconda Parte

Dopo la morte del dott. Butler, Annie doveva decidere cosa fare dei tre Westyni. A casa sua non poteva certo portarli, visto che il vecchio ed acido Archibald, proprietario dell’ abitazione, solo pochi mesi fa’ gli aveva proibito di dare alloggio ad un povero gattino rimasto orfano. Di portare i tre piccoli amici al canile municipale, non se ne parlava nemmeno, anche se Martha, sua amica d’infanzia ed ora direttrice del canile, l’aveva rassicurata che lì sarebbero stati trattati bene. Perciò solo una cosa poteva e doveva fare: andare a vivere con loro nella casa del dott. Butler, almeno fino a quando qualche parente non fosse venuto per prenderne possesso. Ma non ricordava che il dottore gli avesse mai parlato di parenti, a parte sua moglie Margareth, ovviamente. Detto fatto mise le poche cose che aveva in una vecchia valigia, e si trasferì nella casa che era stata di Archie.

E ne seguirono dei bei giorni, passati ad accudire mamma Bessie, che ahimè stava invecchiando, ed i suoi tre figli Jasper, Barny e Peggy, avvolta dal loro grandissimo amore. Purtroppo anche mamma Bessie di lì a poco gli lasciò, come aveva fatto il loro amico Archie, ed i tre Westyni guairono per due giorni, non rendendosi conto del perché tutti i loro più cari amici se ne andavano. Annie, con l’aiuto di un vicino di casa, aveva sepolto Bessie in un angolo del grande giardino, ai piedi di una acacia, ed i tre cagnetti tutte le mattine appena lei apriva la porta per farli uscire, andavano lì, e, dopo aver annusato la terra umida, vi si adagiavano sopra, come per riscaldare mamma Bessie.

Purtroppo gli anni passavano anche per Annie, che, colpita da una male incurabile, chiuse per sempre gli occhi in una nebbiosa mattina di Gennaio.

Ed i tre Westyni erano nuovamente soli, e per loro si faceva sempre più concreta la probabilità di finire al Canile Municipale.
Il giorno appresso la morte della cara Annie, arrivò a casa, avvertito dell’ accaduto dal Dott. Jenkins, che aveva preso il posto del Dott. Butler, suo figlio Michael, per accompagnarla nel suo ultimo viaggio. Non si vedevano molto spesso negli ultimi tempi, Annie e suo figlio, perché lui faceva il guardiano del faro di Cromer, sulla costa orientale, vicino alla città di Norwich, ad oltre 500 km. di distanza da Criccieth, che stava sulla costa occidentale. Ma si scrivevano tutte le settimane, e nelle ultime lettere Annie , tra le altre cose, gli aveva parlato dei tre piccoli Westy del dott. Archie, e di come ora lei se ne prendesse cura. Capendo che probabilmente lei se ne sarebbe andata prima degli amati amici, l’ aveva pregato di aver cura di loro, e di non permettere che fossero portati al canile.

Michael era un bel giovane biondo, con la pelle dorata dal sole e dalla salsedine, che aveva però un carattere molto schivo, taciturno e amante della solitudine, tant’è che in paese lo avevano soprannominato “Lone Wolf”: Lupo Solitario. Per questo aveva accettato con gioia il posto di guardiano del faro, che gli consentiva di starsene isolato e solitario come piaceva a lui.

Contravvenendo alle ultime volontà di sua madre, non gli era passato nemmeno per l’anticamera del cervello di portare i tre Westyni a vivere con lui, nella sua casa accanto al faro, avendo deciso a priori di affidarli al canile municipale.

Ma appena li vide, tutti e tre seduti sulla soglia di casa Butler, con quei musetti bianchi sbarazzini, con le orecchie dritte per poter captare perfino i pensieri di chi stava loro intorno, e due occhietti vispi e penetranti neri come la pece, il suo cuore, fino ad allora duro e impenetrabile come la pietra con cui era stato costruito il suo faro, si sbriciolò e venne fuori tutto l’amore che fino ad allora era stato chiuso come in una sorta di cassaforte. Aprì il portellone posteriore del suo furgoncino e fece segno ai tre di saltare su: Peggy, Jasper e Barny non se lo fecero dire due volte, e con un balzo furono dentro. Michael partì subito, la strada per Cromer era lunga e lui voleva arrivare prima del tramonto.

Ed ancora vennero giorni molto felici per i tre Westyni , sempre insieme al loro nuovo amico Michael, che non parlava molto, ma loro riuscivano a capirlo ugualmente. I quattro amici stavano sempre insieme, anche perché Michael passava quasi tutto il suo tempo fra il faro e la casa che era attaccata ad esso. Usciva solo una volta la settimana per andare in paese a fare provviste, e portava anche i tre westyni con se. Quando il tempo lo permetteva andava a pescare con la sua piccola barca a vela, portandosi sempre dietro i tre piccoli amici.

Ed un giorno di inizio primavera, con un tiepido sole che stentava a farsi spazio fra le bianche nubi, partirono tutti e quattro di buon mattino per una delle solite battute di pesca all’ aringa a circa cinque miglia al largo di Lowestoft, dove le acque del Mare del Nord incontrano quelle dello stretto della Manica. Ma ad un tratto, quando erano vicini al luogo di pesca, il sole sparì ed il cielo si fece improvvisamente grigio piombo e l’acqua del mare diventò nera come l’inchiostro. Il freddo vento proveniente dalla penisola Scandinava sferzava la piccola barca, e le onde si fecero sempre più maestose. Michael tentò inutilmente di governare la barca, mentre Barny, Peggy e Jasper si erano rintanati in un angolino tutti tremanti di freddo e di paura, ma “ Eolo” e “ Nettuno”, uniti insieme, ebbero il sopravvento, e di lì a poco la piccola barca si rovesciò su se stessa come un guscio di noce in balia della tempesta. Michael, essendosi preventivamente legato ad una cima appena aveva visto il mare gonfiarsi, riuscì ad issarsi sulla chiglia capovolta della barca e ad abbracciare la piccola deriva, ma i tre piccoli westy, non ce la fecero ad avvicinarsi a quello che restava della barca. Michael gli chiamava tutti e tre a gran voce, ma li vedeva allontanarsi sempre più, trascinati dalla corrente impetuosa, e dopo un po’ un vortice di acqua e schiuma li portò giù, sempre più giù nelle profondità marine.

I tre westyni non ce la facevano più a lottare contro le forze di quel mare impetuoso, e già si stavano lasciando andare in balia delle fredde acque, quando, sul fondo, videro una luce bianchissima e allora ricominciarono a nuotare verso quel meraviglioso bagliore con la forza della speranza e della disperazione,... Quando le loro forze erano arrivate già allo stremo, magicamente si ritrovarono catapultati vicino ad un boschetto di querce...

La prima a riaversi fù Peggy, che, scrollatasi tutta l’acqua dal bianco mantello, esortò con un “bau bau” Barny e Jasper a fare altrettanto. Inaspettatamente dopo poco non avevano più freddo ed erano già asciutti, allora cominciarono a zampettare nella stradina adiacente al boschetto, guidati da un istinto atavico che solo i cani posseggono. Conoscevano già gli odori che percepivano nell’ aria tiepida e, guidati da questi, arrivarono ad un piccolo ponte di legno, sopra un ruscello di acqua limpida. Tutt’ intorno erano prati verdi con tanti fiori multicolori e sopra al ponte c’era un cartello con una scritta che recitava così: “WELCOMES ON THE RAINBOW’S BRIDGE” - “BENVENUTI SUL PONTE DELL’ ARCOBALENO”.

Appena oltrepassato il Ponte Jasper cominciò a correre sempre più forte seguito da Peggy e Barny, perché là in fondo alla strada avevano visto la casa... la loro casa... si proprio quella casa beige con il tetto di ardesia e le persiane dello stesso colore, con un grande giardino.

Varcarono il cancello e si rotolarono subito tutti e tre nell’ erba fresca che tante volte avevano calpestato... Shirley era poco più in là, vicino alla staccionata, che gli salutò con un nitrito di benvenuto... e sulla porta apparve mamma Bessie che, dopo averli slinguazzati ben bene, si unì a loro rotolandosi felice, tra abbai e guaiti di contentezza. Attirata da questi gioiosi schiamazzi anche la signora Annie si affacciò sulla porta e, vedendoli, esclamò: "Finalmente siete arrivati, venite dentro che fra un po’ è pronta la pappa."

I tre westyni seguirono mamma Bessie ed appena sulla porta lo videro: era lì come sempre seduto sul grande cuscino del divano, con la radio accesa che stava trasmettendo “ Long About Midnight” la sua canzone preferita cantata da Bessie Smith, con seduta accanto una bella signora dai lunghi capelli biondi : era sua moglie Margareth.

Finalmente si erano ritrovati tutti insieme... e allora furono abbracci…slurpatine….mordicchiamenti ed ancora abbai festosi... e guaiti di piacere... e corse sfrenate dal divano al giardino…..dal giardino al divano... e ancora dal divano al giardino…..dal giardino al divano……..erano tutti pazzi di gioia.

Si erano ritrovati... sì, si erano ritrovati e adesso non si sarebbero lasciati mai più...
...perchè insieme avevano raggiunto finalmente la "SERENA FELICITÀ"


P.S.: Michael fu salvato da una nave traghetto della "Stena Line" che faceva rotta dal porto di Hoek Van Holland al porto di Harwich.



Asia (riccaberno) e Riccardo



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Westie 16/11/2010 alle 16:48 Romeo (aireen) ha scritto:
Wonderful!!!!!! Devi continuare...... Non fermarti! Aspetto il prossimo capitolo.... Un abbraccio!

Westie 16/11/2010 alle 13:31 Pesca e Perla (sonia7017) ha scritto:
siete troppo bravi!!! mi fate commuovere ogni volta! bellissima storia! Complimenti!!!!

Westie 12/11/2010 alle 22:40 Toby (amoremio) ha scritto:
bravi mi avete dato una luminosa speranza per credere che esiste veramente il ponte dell'arcobaleno...

Westie 11/11/2010 alle 16:15 teddy bear (lauram) ha scritto:
Asia.. davvero avvincente,ma la mami ha il cuore grosso ora....Complimenti!!

Westie 11/11/2010 alle 12:07 Strauss (strauss) ha scritto:
e'troppo bella questa storia!!!

Westie 11/11/2010 alle 06:40 Chicca (chicca) ha scritto:
Bravissimo! Racconto emozionante, commovente, scritto perfettamente...sembra di leggere un vero libro. Davvero complimenti!!!
:-)

Westie 10/11/2010 alle 18:37 Thea dei Melograni (paola) ha scritto:
Quante emozioni si accavallano durante la lettura di questo racconto!!!Certamente la fantasia non vi manca!!!

Westie 10/11/2010 alle 15:28 Melody (scozia) ha scritto:
porca miseria Asia e ora chi la consola la tata???Asiaaaaaaaaa..........ma così ci fai morire.....comunque complimenti bellissimo Riccaberno ;-)

Westie 10/11/2010 alle 13:30 Golia (Tania) ha scritto:
Sei una persona speciale!!!bravissimo.

Westie 10/11/2010 alle 13:30 Golia (Tania) ha scritto:
Sei una persona speciale!!!bravissimo.

Westie 10/11/2010 alle 11:35 William (MonicadiElliot) ha scritto:
Acciderbolina Asia,
ti chiedero' il rimborso delle spese di Kleenex...
Bellissimo racconto, il tuo papo dovrebbe diventare uno scrittore professionista di favole con cani come protagonisti: incanterebbe il cuore di tanti bambini...e non solo

Westie 10/11/2010 alle 08:59 yuma (lupagrigia50) ha scritto:
Meraviglioso, sei davvero bravo, i tuoi racconti toccano il cuore

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