Westie Categoria: Racconto
Scritto da: Wendy (Alia) e Giuliana


La Gioia all'Improvviso
Capitolo II

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Erano anni che in quella casa non si riuniva così tanta gente. Neanche Nora forse ricordava di avere tutti quei parenti, nonché eredi. Non aveva mai coltivato granché i legami familiari; del resto era stata sempre incostante nelle relazioni umane, eccettuato per il marito. “Era una strana vecchietta” commentò Anna, a gran voce. “Anche cattiva, secondo me.” aggiunse Enrico, senza grandi remore. “Smettila, non la conoscevi nemmeno” cercò di interromperlo Michele. E in fondo aveva ragione. Nessuno dei presenti conosceva granché la zia Nora, nessuno l’aveva davvero frequentata. Ma erano stati comunque tutti chiamati a organizzare il suo funerale, e a ereditare i suoi beni, soprattutto; non doveva trattarsi di un patrimonio eclatante certo, ma valeva la pena di verificare. Mario era già impegnato a ispezionare gli armadi, frugare tra i cassetti e le scatole accantonate. Antonella era decisa a non perderlo d’occhio, certa che Mario avrebbe cercato in ogni modo di nascondere ogni ritrovamento fortuito. Gianni invece stava tentando una stima approssimativa del valore di quella casa, principale patrimonio del de cuius. “E’ tutto nella decadenza totale. La zia non faceva riparazioni da anni, da quando morì il marito probabilmente. Ci vorrebbe un restauro completo.” Dichiarò come giudizio di merito. “Non ne vale la pena!” Gli rispose Maria. “Facciamo fare semplicemente una tinteggiata alle pareti, l’aspetto già migliorerà di molto, e le quotazioni saliranno.”

Alice era seduta su uno sgabello verso il giardino. Il suo sguardo era diretto alla cagnolina seminascosta nella cuccia, mogia e silenziosa a dispetto del suo nome. Alice si sentiva allo stesso modo quel giorno; non solo quel giorno in effetti. Anche lei stava affrontando una sorta di lutto, magari non così tragico, ma decisamente arduo da gestire. Il matrimonio di Alice era naufragato un paio di mesi prima, e la piccola Chiara era ancora confusa su cosa fosse successo al suo papà. Non gli era accaduto nulla di grave in fondo: si era soltanto innamorato di una ballerina brasiliana per cui aveva deciso di lasciare moglie e figlioletta; questo era però alquanto difficile da spiegare. Ma era soltanto una delle tante difficoltà che Alice doveva affrontare nel quotidiano. Non sarebbe stato il lascito della zia a facilitarle le cose. I suoi cugini stavano decidendo su come gestire la vendita di quell’eredità comune, ma Alice invece era innanzitutto dispiaciuta di non aver avuto occasione di salutare un’ultima volta Nora. La ricordava come una persona solitaria ed eccentrica, anzi decisamente stramba. Ma era il suo cane che sembrava conoscerla davvero nell’affetto.

Era lì seduta a guardare quel cagnolino che giaceva abbandonato al suolo, quando d’improvviso si rese conto che c’era qualcosa di più urgente da fare. Entrò in cucina, aprì gli sportelli della credenza, e non le ci volle molto a trovare quel che cercava. Aprì una confezione di croccantini, ne versò una manciata in una terrina e li portò davanti alla cuccia di Gioia, chiamandola piano. Gioia spalancò lo sguardo verso Alice, ma esitò ad accettare la sua offerta. Restò a fissarla immobile, con occhi pieni di malinconia. Alice non sapeva come fare a convincere la cagnolina a mangiare: aveva la medesima difficoltà con sua figlia Chiara. In quel momento si sentì del tutto impotente di fronte agli eventi. Si sedette al suolo e cominciò a piangere, senza sapere esattamente perché. Lo sguardo di Gioia, allora, mutò d’espressione. Emise un leggero guaito, poi si smosse, si avvicinò alla ciotola e cominciò ad assaggiarne piano il contenuto, mentre continuava a guardare Alice in una sorta di tenera curiosità. Senza smettere di piangere, Alice sorrise.

I cugini si ritrovarono qualche settimana dopo dal notaio incaricato. Fu calcolata la divisione della proprietà tra tutti i legittimi eredi. Tra le varie formalità del caso il notaio dichiarò che alla defunta Nora era intestata anche la proprietà di un cane. “Una cagnolina: si chiama Gioia” precisò Alice con soddisfazione. “L’ho adottata io!” Tra i presenti solo Michele sembrò interessarsi della notizia. “Non c’è nessun altro che è interessato all’adozione?” chiese il notaio, senza ricevere risposta. “Siete tutti d’accordo che la signora Alice Fiorenzi diventi proprietaria del cane della defunta Nora?” La platea annuì silenziosa, si udirono appena un paio di distratti sì. “Allora stabilisco che il cane Gioia sia intestato ad Alice.” La nuova proprietaria si rallegrò a quella dichiarazione ufficiale. La sua vita era sempre incerta ed economicamente improbabile, ma era arrivata una nuova gioia – di nome e di fatto- nella loro casa. Non avrebbe mai immaginato una simile trasformazione nella sua vita. Ma in fondo, non aveva fatto altro che accogliere un aspetto appena più inconsueto dell’amore. Alice non vedeva l’ora di tornare dalle sue due bimbe; quel pensiero catturava del tutto la sua attenzione. Non fece caso a come gli sguardi dei presenti si concentrassero d’improvviso su di lei, in un’ espressione inaspettatamente rabbiosa. “Non è possibile!” sentì esclamare Mario. “E’ assurdo!” “Quella vecchia ….” Le dichiarazioni di Maria si scatenarono ingiuriose. Alice era decisamente confusa. Si guardò intorno senza capire il perché di quel mutamento di scena. Michele le si avvicinò con un’aria alquanto incredula. “Hai sentito quel che ha detto il notaio ?” le chiese. Alice scosse la testa, e guardò nella direzione suggerita. Il notaio ripeté la sua dichiarazione “Secondo le volontà espresse in mia presenza dalla defunta, il suo patrimonio finanziario spetta in esclusiva a chi tra i suoi parenti si impegnerà spontaneamente a prendersi cura del cane della stessa.” “Te lo sei meritato!” le disse Michele, e la sostenne dall’imminente capogiro. Il patrimonio suddetto era stimato appena più di tre milioni di euro.

Quel giorno, dall’anticamera del cielo, Nora si rallegrò per la sua scelta; salutò la sua nipote prediletta e la sua ultima figlia canina. Ad Alice parve scorgerla per un attimo, sorridere compiaciuta: la ringraziò silenziosamente, e per la prima volta in vita sua, scoppiò a piangere per la gioia.



Wendy (Alia) e Giuliana



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Westie 01/08/2014 alle 16:34 Marta (moniaro) ha scritto:
la mia tata si è commossa, bellissima e proprio un bel lieto fine

Westie 07/11/2013 alle 13:55 Monet (carlacastoldi2) ha scritto:
Bellissima ....grazie Wendy

Westie 07/11/2013 alle 12:47 Pesca e Perla (sonia7017) ha scritto:
Bellissima storia! Complimenti!

Westie 07/11/2013 alle 12:30 Thea dei Melograni (paola) ha scritto:
Abbiamo letto tutto d'un fiato , ci siamo anche commosse ed alla fine abbiamo gioito ! Bravissime Wendy e Giuliana !!!

Westie 06/11/2013 alle 23:10 Deejay (UgoB) ha scritto:
Lacrime di gioia... grazie Wendy, che storia stupenda!!

Westie 05/11/2013 alle 17:17 Glengarry (Albaforever) ha scritto:
grazie Wendy...siamo commosse...è bellissimo, grazie...

Westie 05/11/2013 alle 12:08 Whisky (pippo) ha scritto:
Brave!!

Westie 04/11/2013 alle 17:59 Freddie (freddie) ha scritto:
ecco, questa parte della storia ha fatto piangere la mia mamy.....un cagnolino è un bene inestimabile, e Nora lo sapeva bene e la purezza del cuore di Alice è stata premiata!

Westie 03/11/2013 alle 11:58 Ariel (Ester) ha scritto:
Racconto meravigliosamente bello, brava Wendy e brava Giuliana!

Westie 03/11/2013 alle 08:53 Fufi La Rossella (bruanna) ha scritto:
ohhhhhh che racconto bellissimo! avevo ragione ad aspettare il finale con ansia!!! mi auguro che tutti i pelosetti che per qualche ragione si vengono a trovare nella triste situazione di Gioia incontrino l'Alice della loro vita!
bravissime Wendy e Giuliana smak

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