Cari amici di Westy.it,

come ogni anno chiedo il vostro sostegno per mantenere online il nostro amato social network. Westy.it è un luogo speciale, libero da pubblicità e attento alla vostra privacy. Il vostro sostegno è fondamentale per garantire che Westy Social Network continui a essere un luogo accogliente e vibrante per tutta la nostra community ❤️
Anche una piccola donazione può fare la differenza. Se ogni persona che legge questo messaggio donasse qualcosa, potremmo raggiungere il nostro obiettivo in un batter d'occhio.

Grazie di cuore per il vostro sostegno! 🌟

Westie Categoria: Racconto
Scritto da: Asia (riccaberno) e Riccardo


La storia di PALLINO

Questa, come dice il titolo, è la storia di Pallino, piccolo meticcio nero/focato tipo volpino.
E’ una storia vera che è successa al mio papo quando era ancora un bambino, fatta di luci ed ombre, ma cominciamo dal primo loro incontro:



Siamo all’ inizio degli anni 60, io (Riccardo) ho circa 10/11 anni e sono un bimbo molto tranquillo, leggermente grassottello, con tanti amici, che si ritrovano nei pomeriggi di bel tempo, per giocare a figurine, oppure con i fucili a gommini, o anche solo per chiaccherare di calcio (meglio la Juve o il Milan?...la Fiore o l’ Inter?), di macchine (Fiat o Alfa?...Lancia o Ford?) e di motorini (Morini o Guzzi?...Garelli o Beta?) Ma non ci trovavamo mai d’accordo. Solo la Ferrari per tutti era la migliore.
Immancabile per quasi tutti noi la merenda, che a quei tempi era formata da 2 fette di pane con burro e marmellata, o burro e zucchero, oppure olio aceto e sale, come piaceva a me.
Un giorno di inizio estate, mentre siamo tutti (circa una decina) riuniti seduti sell’ erba del prato vicino casa che mangiamo le nostre gustose e sane merendine, si avvicina un cagnolino tipo volpino, nero e marrone, prima con fare guardingo, poi forse attirato dal profumo delle nostre fette di pane, sempre più fiducioso. Il mio amico Remo, figlio del contadino proprietario dei campi che ci ospitavano, gli porge un pezzetto del suo pane con burro e zucchero, ma “Pallino” (questo nome glielo avrei dato io in seguito), dopo una bella annusata, lo rifiuta e viene da me, che stavo seduto a fianco.
Stacco dalla mia fetta un pezzo di buccia condita con olio e sale, la metto per terra davanti al suo muso e lui, senza neanche annusarla, la ingoia in un attimo.
Da quel giorno e per molti giorni, l’ appuntamento con Pallino e la mia merenda, diventò una routine quotidiana, e devo dire che io persi anche qualche etto di ciccia. Arrivava circa alla solita ora, mangiava quello che io gli davo (rifiutava il cibo dagli altri, ed io per questo ero molto orgoglioso), stava un po’ a giocare con noi, poi ripartiva verso chissà quale meta.
Questo per tutta l’ estate, ma un giorno, verso metà Settembre, Pallino stette lì con noi (con me più che con gli altri amici) fino a che le nostre mamme non cominciarono a chiamarci dalle finestre di casa, per rientrare:
- Riccardooo…Remooo…Giorgiooo…Beppeee…Angelooo…Marcooo…- ci chiamavano tutte quasi all’ unisono, appena partiva la prima mamma (quasi sempre la mia…).
Allora, seppur a mala voglia, ci incamminavamo ognuno verso la propria abitazione. Mi accorsi che Pallino mi seguiva.
Arrivato a casa aprii la porta ed entrai, ma lui si fermò seduto fuori.
Stetti per un po’ a guardarlo e poi dissi alla mamma se potevo farlo entrare in casa. Mia mamma lo guardò, si avvicinò a lui, lo annusò e, visto che non puzzava, disse di sì.

Ma di chi è questo cane?-
Non lo so mamma, è da un po’ che viene nel campo di Remo dove giochiamo, gli ho dato un pezzo di pane e stasera mi ha seguito fin qui.-
E certo, se gli hai dato da mangiare, viene sì dietro a te…! Tieni, dagli anche un po’ d’acqua. – mi dice porgendomi una ciotolina.

In quel mentre sentiì il rumore del “Guzzino” del mio babbo che stava tornando da lavorare; faceva il “cenciaiolo”, lavoro molto comune a quei tempi quì a Prato, e quando tornava a casa non vedeva l’ ora di farsi un bel bagno per togliersi di dosso tutta la polvere e lo sporco dei cenci vecchi che divideva per colore e per tipologia (cotone, lana, sintetici ecc.) per più di 10 ore al giorno.
Comunque questo lavoro, seppur sporco, gli aveva consentito di comprarsi una modesta ma confortevole casetta, un motorino, ed ora aveva anche in mente di comprarsi una “Cinquecento”, magari usata, per farci fare anche qualche gitarella tutti insieme: io, il babbo, la mamma e la mia sorellina di quattro anni.

E questo canino che ci fa in casa?- chiese alla mamma
E’ venuto dietro a Riccardo dal campo, e gli abbiamo dato da bere e da mangiare, ma non sappiamo se è di qualcuno…-
Per stanotte, visto che fuori comincia a far freddo, mettiamogli una coperta nel sottoscala, e facciamolo dormire lì, poi domani chiediamo in giro se sanno di chi è. –


Nei giorni seguenti chiedemmo al Vieri il macellaio, alla Luisa l’ortolana, alla Paola la pizzicagnola e a Guido il barista, ma nessuno sapeva di chi fosse Pallino. L’ avevano visto sempre da solo gironzolare per il quartiere.
Allora, dopo tante insistenze mie e della mamma, il babbo decise che sarebbe stato con noi, ma la notte doveva star fuori, e per questo ci mettemmo d’ impegno, io e il babbo, per costruirli una cuccia di legno dove poter dormire.
E venne proprio bellina la cuccia di Pallino, con tanto di nome davanti, imbottita con una coperta di lana tipo scozzese per tenerlo al calduccio. La mamma pensò poi alle ciotoline per acqua e cibo composto da croste di pane e qualche avanzo del nostro pasto, perché delle crocchette non conoscevamo l’esistenza, e forse non potevamo nemmeno permetterci di comprarle.
Ma Pallino era molto contento di stare con noi, con me soprattutto ed anche con la mia sorellina, che a volte spariva e la ritrovavamo a dormire nella cuccia insieme a lui.
Ma dopo qualche mese cominciarono le lamentele dei vicini.
Dovete sapere che noi abitavamo in una corte a comune con altre otto abitazioni, quasi tutti andavamo d’amore e d’accordo, e le sere d’estate ci riunivamo fuori con le sedie, le mamme a chiaccherare di cucina e di figli, i babbi a parlare di pesca, caccia, calcio e motori, e noi bambini (eravamo in nove, cinque femmine e quattro maschi: io (Riccardo), Marco, Angelo e Silvano; mia sorella (Antonella), le tre sorelle Lisi (la Franca, la Patrizia e la Marina), la Tiziana e la Giuliana. Il più grande era Silvano (14 anni) ed anche lui aveva un cane, una cockerina di nome Jenny, e la più piccola era la Marina (3 anni).
Come dicevo prima, andavamo “quasi tutti” d’ accordo, e così qualcuno di cui non faccio il nome, cominciò a lamentarsi di Pallino: che spisciottava ovunque e che lasciava ricordini sgradevoli un po’ dappertutto.
Allora il babbo fece notare che Pallino la notte era legato ad un occhiello fissato nel muro con una guinzaglio lungo circa 3 metri, e che perciò non poteva andare in giro a fare i bisogni, e che di giorno ci pensavamo io o la mamma a portarlo nei campi dietro casa.
Forse, disse il babbo alla “signora” che si lamentava, essendo la cagnetta Jenny in calore, attirava nella corte altri cani e magari erano stati loro a lasciare i “ricordini” .
Ma purtroppo le giustificazioni del babbo, non bastarono a far desistere quella “signora” dal lamentarsi, anzi minacciò di chiamare i carabinieri (che esagerazione!! ).
Allora fu deciso (sia chiaro…non da me…) di portare Pallino dai miei nonni, che facevano i contadini ed avevano anche altri animali da cortile, a Iolo, un paese a pochi chilometri da Prato, dove andavamo quasi tutti i fine settimana e perciò, mi disse il babbo, avrei potuto vedere spesso il mio amato Pallino.
Ed infatti quel fine settimana partimmo tutti e cinque, io con la bici con mia sorella sul seggiolino attaccato al manubrio, il babbo e la mamma, con in collo Pallino, sul mitico “Guzzino” (Moto Guzzi “Cardellino” 75 cc.).
Il nonno Pilade e la nonna “Nonzia” (Annunziata) furono contenti di ospitare Pallino, anche se lì per lì rimasero sorpresi.
Restammo dai nonni il Sabato e la Domenica, come al solito, e ripartimmo subito dopo la cena, dopo aver mangiato pollo arrosto e patate come solo la nonna Nonzia sapeva fare (anche perché da noi non potevamo permetterci di comprarlo, avendo tutti i mesi le cambiali della casa da pagare…)
Quando arrivai a casa e notai fuori accanto alla porta la cuccia di Pallino vuota, cominciai a piangere, seguito da mia sorella ed anche dalla mamma.
Quella notte non dormii per niente, pensando al mio amico, sentii il babbo che si alzava per andare in bagno prima di recarsi al lavoro, come tutte le mattine. Erano le cinque e mezzo, sentii che apriva il catenaccio della porta, ma non sentii il Guzzino in moto, e mi accorsi che il babbo stava risalendo le scale ed entrò nella cameretta dove dormivamo io e mia sorella:
Riccardo – mi chiamò piano per non svegliare l’ Antonella.
Riccardo, vieni a vedere chi c’è giù -.
Corsi giù per le scale in pigiama a piedi nudi e fuori dalla porta, dentro la sua cuccia c’era Pallino……era tornato da me….aveva ritrovato la strada di casa. L’ abbracciai forte e piansi, e vidi che anche il babbo aveva gli occhi lucidi, ed allora, ad alta voce per quell’ ora del mattino, disse:
Pallino rimane qui……..e chiamate pure i Carabinieri…!! –


Per un po’ di tempo ci fu un clima tranquillo nella corte, perchè Pallino non sporcava più (o forse perché le cagnette vanno in calore ogni 6/8 mesi?). Io e i miei amici andavamo sempre a giocare nei campi di Remo e Pallino ci seguiva sempre e stava con noi tutto il tempo, ma appena la prima mamma cominciava a chiamare per il ritorno, lui cominciava ad abbaiare (anche perché noi a volte facevamo da sordi) perchè voleva tornare a casa.


Stette con noi per circa altri sei anni, fino a quando non decise di tirare l’ ultimo respiro, oramai vecchietto e zoppo se ne andò un caldo pomeriggio d’ estate, nella sua cuccia, perchè da tempo non ce la faceva più a seguirmi a giocare con gli amici nel campo di Remo.
Sono passati più di cinquanta anni da queste vicende, ma io lo porto sempre nel cuore, il mio amato Pallino........e spero, quando sarà il momento di giungere al Ponte, di poterlo vedere lì che mi sta ancora aspettando e di attraversarlo insieme verso il Paradiso.



Asia (riccaberno) e Riccardo



Commenti: per inserire un commento devi essere loggato


Westie 18/11/2013 alle 16:14 Golia (Tania) ha scritto:
Come sempre super!!

Westie 14/11/2013 alle 10:11 Glengarry (Albaforever) ha scritto:
Asia, un racconto struggente ed ancor di più perchè è vero...ma soprattutto traspare il clima pieno di amore e rispetto che abitava nella casa di tuo papi Riccardo, dove la mamma accetta con gioia una nuova anima nella sua famiglia ed il papà se ne prende cura e con orgoglio e forza difende il piccolo nuovo amico da tutti (e che chiamino pure i carabinieri!). Pallino ti è stato dato proprio da Dio per riempire ancor di più la tua anima di amore e felicità..con questo bagaglio importante la tua vita deve esser stata felice e serena anche in mezzo alle difficoltà, e te lo auguriamo ancora che lo sia per molti anni a venire...non tutti sono così fortunati. Grazie di cuore per tutto.

Westie 11/11/2013 alle 19:10 Deejay (UgoB) ha scritto:
Bellissimo racconto, Asia e Riccardo!! L'amore di un cane non si può dimenticare, mai!

Westie 10/11/2013 alle 19:30 Freddie (freddie) ha scritto:
una bellissima storia ancora più bella perchè vera! una storia piena di ricordi per chi come me, la tata di Freddie e Brian, ha l'età che può ricordare tutte le atmosfere che ci sono nel racconto.....gli amici...il prato....ler ristrettezze ma anche la gioia di essere insieme e di amarsi un clima familiare sereno e sano! e poi l'amore verdso il cagnolino così sincero per entrambi e così indimenticabile! un amore eterno che ho conosciuto anche io e che come te tato di Asia, spero un giorno di poter incontrare il mio amato Freddie.....

Westie 09/11/2013 alle 09:10 Micky (westyfer) ha scritto:
E' proprio il giorno delle lacrime!! e non e' che la tata sia proprio una ''piagnona''...ma da questa mattina e' piena di nostalgie, come la tata di Diana, che ho conosciuto pure io al raduno. Certo che la storia di Pallino e' proprio bellissima. Me l'ha letta e ho sentito che doveva essere proprio uno speciale, per aver capito che Riccardo di Asia, anche da bambino aveva un cuore grande grande, come il suo papa' e la sua mamma, e la sorellina..mi e' piaciuta anche la parte del pollo dei nonni... Insomma, bando alle lacrime, cari umani, e state piu' tempo con noi, pelosetti di oggi !!!

Westie 08/11/2013 alle 21:52 Diana (dianaesissi) ha scritto:
E' un racconto struggente........ Sono Antonella, la tata di Diana, struggente per l'amore e la storia di Pallino....e per i ricordi della tua gioventù..tanto simili ai miei... Una corte, tanti amici, pochi soldi, merenda semplice ma buonissima....Niente video giochi, niente merendine piene di schifezze.......tanti veri amici con i quali viaggiavi di pura fantasia.......Non so se i bambini di oggi, quando avranno la nostra età, avranno la fortuna di avere questi ricordi.....Non credo,,, ora i loro giochi sono preparati da altri; i loro affetti influenzati da pubblicità e media; i loro genitori, per necessità, lontani da loro quasi tutto il giorno.... il loro vero amico il cellulare o internet.... Che tristezza....Dai, Riccardo, qualche lacrimuccia mi è scesa...ed anche a te........Ma che fortuna poter piangere per questi ricordi..... grazie......

Westie 08/11/2013 alle 18:29 Thea dei Melograni (paola) ha scritto:
Fortunato Pallino ...e fortunato anche tu , Riccardo , per aver trovato un amico così speciale che -dopo tanti anni- ti emoziona ancora ricordare !!!
E con il tuo bel racconto hai coinvolto anche noi !

Westie 08/11/2013 alle 17:06 Artù (Electra06) ha scritto:
Emozionante!!! Riccardo, non ti smentisci mai... grazie di aver condiviso con noi questi tuoi bellissimi ricordi!

Westie 08/11/2013 alle 16:09 Astra (Hotdog) ha scritto:
Riccardo, un ricordo bellissimo di un cane davvero speciale! anche i nostri cani di oggi potrebbero essere come Pallino e stupirci ma la vita che gli facciamo fare non lascia spazio alla loro fantasia e alle loro abilità!
se mi metto a raccontare le storie di tutti i cani che hanno vissuto con la mia umana riempio un hard disk!!!

Westie 08/11/2013 alle 14:55 Ariel (Ester) ha scritto:
Bellissima storia... mamy si è commossa!

Westie 08/11/2013 alle 14:23 Argo (Argogf) ha scritto:
Bellissima; grazie per averla condivisa con tutti noi!
La mamy si è tanto commossa...

Westie 08/11/2013 alle 11:06 Whisky (pippo) ha scritto:
Bello!

Westie 08/11/2013 alle 10:44 Fufi La Rossella (bruanna) ha scritto:
oh che bel racconto mamy si è messa a piangere alla fine! Tutti i pelosetti che ci hanno lasciato sono sul ponte e potremo riabbracciarli tutti tutti tutti... ehehehehehe pensate che cagnara! ehehehehehehehe

Westie 08/11/2013 alle 10:36 Micky (micky) ha scritto:
grazie Riccardo per aver condiviso con noi un pezzetto della tua infanzia!!!!!
un abbraccio grande grande!!!!

ps...... quindici anni dopo anche la mia nonna materna per merenda mi dava il panino con burro e zucchero!!!!! ;)

GADGET WESTY
Gadget Westie

...questo ed altri simpatici gadget legati al mondo dei westie...




Torna a Inizio Pagina