08/12/2023 alle 13:33 Ariel (Ester) ha scritto:
Grazie, non avevo mai sentitola storia di Mazarol
07/12/2023 alle 16:35 Scott (lidia) ha scritto:
Bellissimo racconto sulle tradizioni norvegesi...quindi la notte della Vigilia ci ricorderemo di nascondere la scopa ihihih! Bella anche la storiella del gnometto bellunese MAZAROL dispettoso !!! Anche se noi ,adoriamo gli gnometti , mamy e papy tempo fa ne avevano dipinti diversi su pietra con gli adorati westyni !!!
07/12/2023 alle 14:21 Fufi La Rossella (bruanna) ha scritto:
Astra ...allora tra poco è il compleanno di tata!
07/12/2023 alle 13:14 Astra (Hotdog) ha scritto:
Aiutooo...vi confesso che la mia umana è scampata pe run attimo a diventare una vera strega...è nata il 5 gennaio!
07/12/2023 alle 12:43 Thea dei Melograni (paola) ha scritto:
Simpatico il tuo racconto sullo gnometto bellunese , Greg !!!
Io ricordo , invece che a differenza con le streghe ed i folletti dispettosi norvegesi - che vorrebbero rovinare le feste natalizie portando zizzannia -
io da piccolina mi divertivo come una matta a rincorrere la scopa quando la mia tata rassettava la casa !!! Diversi punti di vista !!!
07/12/2023 alle 10:56 Greg (Greg) ha scritto:
Uhhh, mamma mia, ma allora sono proprio ovunque, non solo in Norvegia.
Io abito nel Bellunese e mamy mi dice che anche qua c'è il ricordo di questo gnometto, era vestito tutto rosso, compreso il cappuccio e le scarpe a punta. uguale all'ultimo in questa foto e si chiama MAZAROL.
Nei tempi antichi viveva, nei boschi più fitti e inaccessibili, nelle vallette più impervie, questo omino piccolo come un folletto, chiamato “Mazaròl“: aveva barba e capelli lunghi e aggrovigliati ed un viso grinzoso, dispettoso. Abitava in ampi “covoli” (erosioni naturali nella roccia) ed era così schivo e burbero che si teneva lontano da ogni contatto con l’umano, praticamente un eremita.
La leggenda narra che il Mazaròl aveva delle straordinarie conoscenze come pastore e come malgaro.
Egli curava le sue bestie, pecore, capre e bovini, in modo esemplare; le nutriva e le portava al pascolo, magari abusivo, facendolo crescere a vista d’occhio.
Secondo questo antico racconto, tramandato oralmente con qualche variante in tutta la Val Belluna, le genti di montagna hanno imparato l’arte casearia spiandolo, mentre nel suo “covolo” produceva burro, formaggio e ricotta.
Non era cattivo cattivo, però dispettoso sì, infatti se si accorgeva di essere spiato da qualche umano, si arrabbiava e durante la notte andava nella stalla di questo e faceva tantissime treccine alle code dei cavalli ed attaccava tanti campanellini alle code delle mucche ... ahahah... chissà che scodinzoli campanellosi facevano le mucche...ahahah.
Possiamo dire che il Mazarol era un pochino westyfero? ahahah per me sì!!!
07/12/2023 alle 07:36 Fufi La Rossella (bruanna) ha scritto:
Mamy mia chiede se le scope non si possono nascondere tutto l'anno!
Che pelandrona!