Westie Categoria: Racconto
Scritto da: Tommy (alberix) e Patrizia


Favola di Natale dello zio Tommy

"Questa favola è la preferita di Micky, che la vuole sentire quando siamo soli, anche se non è Natale e non c'è l’albero... è un "westy-classico" e ricordo che da cucciolo piaceva tanto anche a me... tanti Natali fa...
La dedico a tutti i miei westy-nipotini... Auguri anche dalla mamy-segretaria".


* * *


Lucy e lo splendore del Natale



Del Natale,  Lucy sapeva poco.  L’importante per lei era correre e nascondersi. Sparire senza lasciare traccia… Tredici mesi di crudele altalena tra la speranza di una cuccia calda, di una ciotola piena, di una carezza e  il freddo di una gabbia di ferro, un piatto sporco con pochi avanzi, sempre troppo pochi, una corda al collo e tanto dolore alle zampine.  Non era stato sempre così.  Aveva ancora memoria di un'epoca più felice, durata solo poche settimane, in una casa spaziosa, insieme ad altri batuffoli bianchi come lei, e una voce dolce che li cullava.   Ma non era ora di ricordi.  Freddo e pioggia non davano tregua e solo una forte scia di odori la guidava tra i mille stivali e scarponi frettolosi.  La westyna non voleva pensare, non voleva sentire la stanchezza, la fame, la paura...

Per Alessandro,  era solo un quarto d’ora di corsa sfibrante, l’ultima occasione per non deludere i suoi bambini e vestire, per l’ultima volta – forse – i panni di Babbo Natale.. Almeno in senso letterale.  I due maschietti erano ormai alunni di scuola elementare e soprattutto Michele, il più grande, sembrava troppo sveglio per credere ancora alle favole... era quasi da scuola media.  Ma per quell’anno aveva voluto rispettare le tradizioni e compilare la sua letterina-elenco, quasi una bolla d’accompagnamento per giocattoli e diavolerie elettroniche uscite dai negozi specializzati.  Per Francesco, invece, prima delle richieste venivano le coccole al caro vecchietto prodigioso, capace di soddisfare così tanti bambini nel mondo.  Oppure – aveva chiesto -  erano tanti fratelli che si assomigliavano come gocce d’acqua? E come era possibile ???  Domande che rimanevano senza risposta,  mentre cresceva l’attesa della notte magica... Quella notte, ormai... Questione di poche ore.

Carmela non riusciva a dare i resti, come si dice... Tanti, addirittura troppi gli ultimi clienti che, proprio a fine giornata, si  accalcavano intorno al suo banco di dolci, torroni e zucchero filato.  L’incasso, però, era davvero buono.

Niente parcheggio, intanto,  per Alessandro che fremeva, costretto a girare a vuoto nella sua utilitaria. Sempre troppo da fare, in troppo poco tempo.   E a furia di semafori rossi e posti occupati, era arrivata l’ora X.  Serrande abbassate, insegne spente, non ce l’aveva fatta.  Beh, si sarebbero accontentati dei due pacchetti che prudentemente si era assicurata sua moglie la settimana prima. Un po’ di delusione, ma era comunque in arrivo la Befana!!  Meglio pensare positivo e magari  aggiungere un po’ di dolcetti, se il mercatino di Natale era ancora aperto... e non era nemmeno lontano.

Lucy si era trovata un angolino ideale, riparato, profumato, una specie di capanna, punto di osservazione perfetto per studiare le prossime mosse.  Magari restare un po’ lì a riposare, tra scatoloni e ricci di paglia, foglie scartate e mandarini lucidi lucidi, quasi un invito al gioco.  Chissà!  Le facevano paura le punte degli ombrelli, appoggiati sul pavimento umido, accanto agli stivali di tutti quei  bipedi.  E anche qualche peloso ringhiottante, che annusava e cercava di infilare il muso sotto il banco di Adele, l’anziana fruttivendola del mercato rionale, quella con la posizione migliore che spettava ai veterani, non lontano dal banchetto di Carmela, il più allegro.

Finalmente, Alessandro aveva lasciato l’auto e si era diretto a passo sostenuto verso il mercatino di Natale, ma anche lì nessuna fortuna.  Tutti oggetti di artigianato, candele, berretti e sciarpe colorate, e statuine del presepe.  Un’idea per l’anno seguente, quella di portare i bambini e far rivivere la tradizione della sua infanzia…ma certo l’unico aperto per i ritardatari era il mercato.  Per gente di bocca buona, s’intende. Ma i mandarini ci volevano. La moglie glielo aveva detto, in effetti. Anni luce prima,   era ancora in ufficio.    Eccolo qui il banco dove si serviva anche sua zia Andreina, una vera esperta.  La “vignarola’’ migliore, come la chiamava lei, era  quella all’angolo, con il banco piì grande, un po’ demode’.  Aspettando, aveva avuto l’impressione che sotto le tavole e le cassette si fosse mosso qualche cosa,  magari un topolino… incontri poco piacevoli che al supermercato certo non  si facevano…

Era arrivato il suo turno, pagava, salutava ricambiando gli auguri e riceveva il sacchetto di frutta secca e la rete di mandarini.  Tutto a posto, bastava comprare i dolcetti da appendere all’albero di Natale ed era fatta!!!  Ritorno rapido a casa, pantofole, far finta di andare a riposare subito dopo cena per sgattaiolare fuori, sul pianerottolo,  senza farsi vedere… con il costume da Santa Klaus già pronto, in cima alle scale.  Ormai era esperto…

Per Clara, Alessandro era l’ultimo cliente, poi iniziava il conto alla rovescia.  A casa solo per una doccia, un cambio d’abito, tacchi alti e via  con il fidanzato a ballare! Quello era il regalo che si aspettava. Quella la felicità dei 20 anni.  

Intorno a Lucy, si faceva più buio, più silenzio, meno stivali e pochi ombrelli.  Rumori da sopra, ma lei aveva trovato la sua strada, sotto il banco di Adele, e stava per addormentarsi. Ma la scia di quel bipede di prima, dall’odore speciale l’attraeva e la faceva sentire ancora in cerca di una meta, la sua meta.  E così, era venuta più vicino ai suoi scarponi, ed aveva deciso che aveva proprio un odore di buono, da voler stare insieme, e aveva provato a raspare un pochino con la zampa destra, appena appena, pronta a rifugiarsi di nuovo sotto il banco, nell’oscurità del  suo rifugio.

E per Alessandro, era più di una sensazione sgradevole, un quasi-topo che diventava reale…brrrrr, peggio ancora se scopriva di essere in prossimità di un ratto… Doveva essere pure adulto, perché quella che aveva adocchiato era una zampa più che rispettabile... grigio chiaro, quasi bianca, che raspava piano piano... delicatamente... 

No, non era Ratouille, ne’ un topolino, niente di simile.  Un cucciolo magro magro, dal pelo lungo e arruffato, macchiato di fango, lo guardava da sotto le cassette. Sembrava chiamarlo, chiedere aiuto..Troppa immaginazione?  No, era solo il cane di Adele, magari.  Niente voli pindarici, papa’ eroe, che tornava a casa salvando un cucciolino, facendo la gioia delle sue due pesti, e la probabile disperazione di sua moglie.   E poi, non avevano sempre detto “No, i cani stanno bene solo se si ha il giardino, altrimenti soffrono!’’

In 65 metri quadrati davvero no!  E perché mai, poi… era la scusa che avevano usato i suoi con lui..  Da ragazzo lo aveva desiderato tanto un cane con cui dividere crucci, speranze, pene d’amore.. Calma, bastava chiedere semplicemente: “Signora Adele, é suo il  cagnolino che sta sotto il banco?’’ e una volta domandato,  la schietta venditrice aveva risposto  ‘Me ce manca solo er cane, a mme!!  No, no, per carità… nun è mio, no, no!!!’’ E Lucy, incoraggiata dallo sguardo che aveva scambiato con il “suo’’ bipede, non era indietreggiata sotto il bancone, ed era ancora li’, un pochino più vicino, e lo rimirava dal basso in alto, incantata da quella  voce profonda.  E ora lui    si abbassava,  avvicinava lentamente la mano e aspettava la sua reazione, prima di provare ad accarezzarla lievemente. 

E Lucy non aveva avuto paura.   Era tutta scossa, sentiva caldo fino alla punta delle orecchie, alla fine della coda che non era più bassa, dimessa, ma le faceva sentire un gran bisogno di sventolarla come una bandierina, per la felicità che  non sapeva ancora cosa fosse, ma sentiva in tutto il suo essere.  Era festa davvero, anche per lei che in braccio ad Alessandro, stretta sotto il suo giaccone, andava verso il futuro, pronta ad affrontare qualsiasi nemico per non doversi ritrovare mai più sola, tremante, affamata e triste.  Anche l’auto che rombando divorava la strada semideserta, anche gli abbracci un po’ goffi dei due bambini e le grida stridule della bipede che sembrava il pezzo grosso del branco..il “suo’’ branco, adesso, perché proprio lei le posava un piattino pieno di latte tiepido davanti ed aspettava che lo lappasse, pronta a sgridare i due monelli perché la lasciassero in pace, non era un giocattolo di Babbo Natale !!!  Lo aveva detto ridendo e prendendo la mano del marito, con i bambini che non vedevano l’ora di carezzare la cucciolotta e offrirle palline e bocconcini speciali.  E per quella notte il costume rosso e bianco rimase dimenticato in cima alle scale, i regali vennero scartati solo per vedere la reazione della pelosetta, e tutti avevano occhi solo per lei.  Per  Lucy, che avevano deciso di chiamare così per ricordare che era arrivata nella loro casa nel giorno delle luci, il giorno più splendente, la notte della stella cometa, della nascita di Gesù Bambino. Ed era un vero Natale, un Natale d’amore.



Tommy (alberix) e Patrizia



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Westie 03/01/2012 alle 16:12 LUNA (BISTEFANI) ha scritto:
Grazie zio Tommy e grazie alla mami/segrataria.....la mia (di mamy) ha i lacrimoni agli occhi....., bellisssima favola e speriamo che questo racconto sia anche un pò vero..... Tanti auguri zio di Buon anno anche a micky dalla cuginetta LUNA e dai suoi padroncini Bistefani.

Westie 31/12/2011 alle 21:17 Skye (SistyCarmen) ha scritto:
Meravigliosa Tommy...credo che solo un saggio come te poteva trovare una così bella favola per Natale... e sono sicuro che non è solo una favola, fortunatamente per tanti pelosetti, arriva Natale e un angelo buono che li porta a casa! Il mio augurio è che ci siano sempre angeli buoni per i pelosetti e ancor più bello sarebbe se non ci fossero più pelosetti da salvare dalla strada!

Westie 30/12/2011 alle 14:04 Skye (haeddre) ha scritto:
è bellissima, Tommy...potesse essere Natale ogni giorno dell'anno, per i cagnolini randagi, e trovare esseri umani che si prendano cura di loro...grazie.

Westie 28/12/2011 alle 12:43 Pesca e Perla (sonia7017) ha scritto:
Zio Tommy ci hai raccontato una stupenda storia di Natale.....la tata ha le lacrimone....grazie per questa emozionante favola

Westie 27/12/2011 alle 19:00 Westie detto Jhonny Dorelli (Westie_Dorelli) ha scritto:
che storia meravigliosa! Abbiamo tutti il magone!!! Caro zio Tommy, sei sempre dolcissimo e hai una mami/segretaria altrettanto stupenda!!!

Westie 26/12/2011 alle 17:22 Beniamino (benny) ha scritto:
Grazie Zio Tommy, e grazie alla tua assolutamente speciale mamy-segretaria Patrizia....è sempre un'emozione leggere i vostri racconti, e questa fiaba ha fatto venire i lucciconi agli occhi a tata..è bellissima. Tantissimi auguri....

Westie 26/12/2011 alle 10:56 Stella (Milly) ha scritto:
Grazie zio Tommy e mamy Patrizia! Un favola bellissima.....un bellissimo racconto. Spero davvero che quello che hai scritto sia successo a tanti piccoli durante queste feste! Mamy è in lacrime.....Tommy hai una mamma dolcissima!

Westie 25/12/2011 alle 18:54 Thea dei Melograni (paola) ha scritto:
Zio Tommy, questa tua favola ... riscalda il cuore !!! Si capisce il perchè sia la preferita di Micky ( ed io aggiungo che tu le favole le sai raccontare proprio bene !!! )

Westie 25/12/2011 alle 18:29 Tommy (Catia969) ha scritto:
Zio Tommy ci hai regalato una bellissima favola di natale...
Grazie a ancora augurissimi!

Westie 25/12/2011 alle 18:16 Micky (micky) ha scritto:
grassie zio Tommy, Micky e Patrizia... avete ricordato la magia natalizia nel migliore dei modi!!!! tantissimi auguri... tanti abbracci!!!

Westie 25/12/2011 alle 11:15 asia (riccaberno) ha scritto:
L' anima degli umani si vede da quello che legge e da quello che scrive, e la tua, cara Patrizia, è immensamente buona e trasparente! Certo con l'aiuto di Tommy ed un pochino anche quello di Micky......Rinnoviamo i nostri migliori Auguri di Buon Natale e di uno splendido nuovo anno. Asia, Riccardo e Daniela.
P.S.: Ma non si può....! Il Papo piange di nuovo.......naaaaaaaaaa.....bastaaaaaaa........

Westie 25/12/2011 alle 11:13 Ariel (Ester) ha scritto:
Ecco, di nuovo la mamy in lacrime! grazie per il bellissimo racconto.

Westie 25/12/2011 alle 09:45 Cesare (cesarebianco) ha scritto:
Bellissima e commovente le tazze del latte son rimaste sospese fino alla fine della storia...ah magari ce ne fossero tutti i giorni storie con un così lieto fine Buon Natale

Westie 25/12/2011 alle 08:05 Bernie (virnavictor) ha scritto:
Mamma mia che emozione Tommy, bellissimo racconto, varrebbe la pena allungarlo e farci un libretto per bimbi e adulti anche come noi che amano i pelosetti..Buon Natale ancora Tommy e complimenti.

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