Diario di Wendy

Grazie dei vostri auguri. Vorrei davvero essere in mezzo a voi in compagnia.
Purtroppo è appena successo un fatto triste. Se n'è andato un mio amico carissimo, il bracco che viveva libero proprio fuori casa mia. In tanti non lo sopportavano, era un cane che faceva il suo lavoro, abbaiava a tutti gli sconosciuti, e anche alle persone conosciute e antipatiche che passavano qua davanti. Ai miei amici invece si avvicinava a salutare.
Purtroppo da queste parti i cani senza umani sono tanti, e ricevono ben poca cura. Lui, Brown, Giorgio, aveva un paio di nomi, ma tanto non rispondeva all'appello. Era venuto qui anni fa dal bosco, gli era piaciuto il posto e non se ne era mai andato. Aveva incontrato persone gentili che lo accarezzavano, c'era chi gli dava regolarmente da mangiare e da bere (anche il mio papi tra questi) e chi gli procurava antiparassitari e medicine. E tanta gente che ce l'aveva con lui per il suo semplice esistere. Eppure era rimasto schivo e pauroso e non si era mai fatto condurre da un veterinario per qualsiasi ragione.
Stavolta invece ormai anziano, malato e sofferente si è lasciato prendere in braccio e portare a riposare. Mi dispiace che non ci siamo salutati un'ultima volta. La mia umana è un po' stupida e piange, le dispiace di avermi impedito di starci troppo vicino perché era sporchissimo e senza vaccinazioni (impossibile lavarlo o fargli iniezioni). Le dispiace non avergli fatto abbastanza carezze.
Quindi adesso che non c'è più spero di abbaiare io più forte ancora, e dar fastidio alle persone intolleranti, disturbare il sacrosanto riposo di quelli che hanno le orecchie ipersensibili. Amici cari abbaiate insieme a me.