Articoli e Racconti scritti dai nostri Westy-Scrittori

Categoria: Racconto
Scritto da: Leo (muschioso) e Stefania

Una mattina su un autobus di periferia

Un’altra mattina come le altre, la sveglia aveva suonato alle cinque ed Anna con la solita, grande fatica si era alzata, aveva acceso il gas sotto la caffettiera ed intanto si lavava nel bagno. Tutto come sempre insomma.
La sera prima si era addormentata dopo almeno un paio di ore: si era messa nel letto ma niente, il sonno non arrivava mai. Continuava con ostinazione ad andare a letto presto pur sapendo che prima di mezzanotte non avrebbe preso sonno. Da quando non frequentava o meglio, non “si sentiva più” con Claudio, aveva perso anche quei pochi ritmi che gli orari di quel bizzarro infermiere, in qualche modo, le davano.
Le sue telefonate coincidevano con l’inizio di alcuni dei suoi turni, le migliori erano quelle di quando staccava dai pomeriggi… quelle erano una specie di buonanotte che la riempiva di dolci, tenere speranze per un eventuale invito ad uscire la sera dopo, invito che però non veniva mai fatto. Ma forse ad Anna non bastava solo più quello.

Eccola pronta ad uscire, un po’ di profumo (quello sempre!) e via… avrebbe rivisto la sua bella casina dopo le cinque.
Sull’autobus a quell’ora sempre i soliti visi un po’ assonati, qualche signora invece truccata e vestita come se fossero le otto e non le cinque di mattina! Anna si chiedeva chi o cosa dava la forza a quelle donne di prepararsi con tanta cura a quell’ora. A lei fare tutto a quell’ora faceva fatica; si soffermava sui discorsi fatti da qualcuno nell’autobus, ne sentiva durante il tragitto più di uno poiché magari il primo si interrompeva perché i viaggiatori scendevano prima di lei.
E così,senza che nessuno lo avrebbe mai saputo, tutti ogni tanto su quell’autobus, le facevano compagnia e il tragitto appariva meno lungo e noioso.

Ancora poche fermate e sarebbe arrivata al capolinea. “Ecco qua, scendono tutti a questa” pensò Anna “ ’ la fermata con la coincidenza per la stazione e così potrò sedermi!”.
Le porte si aprirono e tutti scesero nel solito modo caotico, disordinato e soprattutto veloce; Anna si sedette ai posti in fondo all’autobus: lì sarebbe stata più calda a quell’ora!

E lì, seduta in quel posto lì, notò la borsa:una di quelle vecchie dell’Invicta, quelle con le righe, ne aveva una anche lei anni fa,a ndavano molto di moda!Lei ne avrebbe voluta una fucsia o verde, ma l’aveva presa arancione,s ua mamma si era stufata di girare e “O quella o niente:decidi.”.
Quella là sotto era verde e si muoveva un po’... ma forse era il bus a muoversi... chissà.

Anna si sistemò gli occhiali per vedere meglio, era la borsa a muoversi. Gridare? No. Non era nel suo carattere. Si limitò a spostarsi all’altro sedile e da lì a pochi secondi le si rivelò il contenuto della borsa: un cane. Un piccolo cane bianco! Stranamente conosceva la razza, era un terrier,un westie come più volte aveva lo sentito chiamare dalla sua collega:l ei ne aveva uno e ne parlava sempre! Giocherellone ma testardo e prepotente come pochi!

Cosa fare? Andare dal conducente e dirgli del cane e della borsa?Scendere alla prossima fermata e fare finta di nulla? Mentre Anna pensava a tutte queste cose il cane si era un po’ alzato e la guardava con quegli occhi dolci e teneri e pieni di dubbio e di speranza, forse lei era la sua speranza. E Anna decise che non avrebbe fatto nessuna delle due cose, la cosa più semplice per assurdo a quell’ora e in quel momento le sembrò una sola: avvicinarsi al sedile dove era la borsa, sedersi e prendere con calma i manici dell’Invicta. Nessuno la notò più di tanto fare tutti quei cambiamenti di posto, l’autobus era arrivato al capolinea, la fermata di Anna; scese dal bus con calma e finalmente aveva a tracolla la borsa dell’Invicta di un colore alla moda!

Quello sarebbe stato l’inizio di un nuovo impegno, lo sapeva ma si sentiva felice e soddisfatta e pensò a tutti i racconti allegri di quella sua collega, a quel sito dove spesso si collegava e dove aveva iscritto il suo Leo, il suo nanetto bianco!
E quello “Sniff sniff” proveniente dall’interno della borsa già le metteva dentro un infinito senso di pace e di felicità.

Leo (muschioso) e Stefania

18/06/2010 alle 11:10 Dharma (debora) ha scritto:
vero...come si può non innamorarsi dei nostri pelosetti testardi e dolcissimi?????...che bella storia... :)

11/06/2010 alle 17:29 Biagio e Guenda (robe) ha scritto:
molto ma molto bravi!!!! naturalmente so che e' stato leo a dettare e stefania a scrivere!

08/06/2010 alle 17:31 Thea dei Melograni (paola) ha scritto:
Complimenti a Leo e a Stefania! Il racconto è molto piacevole da leggere e bello .

08/06/2010 alle 16:41 nanà (nanilapeste) ha scritto:
bravissimi leo e Stefania ..una storia bella bella ma sopratutto rende giustizia ai nostri pelosi per tutto il bene, serenità e gioia che ci danno!!

08/06/2010 alle 15:48 smilla (gloria61) ha scritto:
Bellissimo racconto ... mi è piaciuto davvero tanto!!!!

08/06/2010 alle 15:47 smilla (gloria61) ha scritto:
Bellissimo racconto ... mi è piaciuto davvero tanto!!!!

08/06/2010 alle 15:44 smilla (gloria61) ha scritto:
Bellissimo racconto ... mi è piaciuto davvero tanto!!!!

08/06/2010 alle 15:43 smilla (gloria61) ha scritto:
Bellissimo racconto ... mi è piaciuto davvero tanto!!!!

08/06/2010 alle 15:42 smilla (gloria61) ha scritto:
Bellissimo racconto ... mi è piaciuto davvero tanto!!!!

08/06/2010 alle 14:15 Peggy (pimpi) ha scritto:
Bellissima storia!!!! Bravissimi Leo & Stefania! I vostri racconti sono sempre molto molto belli :)

08/06/2010 alle 14:14 Peggy (pimpi) ha scritto:
Bellissima storia!!!! Bravissimi Leo & Stefania! I vostri racconti sono sempre molto molto belli :)

08/06/2010 alle 06:59 tommy (alberix) ha scritto:
Grazie Leo e Stefania per questa bellissima storia. Se non e' vera e' verosimile e lascia tanta dolcezza. A noi e' capitato una sera che un gattino arancione entrasse in auto dallo sportello aperto. Era inverno e non ce la siamo sentita di cacciarlo. Poi a casa con il nostro westone Tommy abbiamo dovuto dividerli, in cucina il gattino e nel resto il cagnolone. Il giorno dopo siamo tornati al parcheggio e lasciato cartelli per segnalare il ritrovamento del micio, ma non ci ha chiamato nessuno. Una collega di mio marito l'ha accolto in casa e la storia ha avuto il suo lieto fine. Tommy pero' e' rimasto un po' indispettito per l'odore di gatto nella ''sua'' cucina...ma gli e' passata. la mamy dello zio tommy e di micky-westyfer

07/06/2010 alle 23:25 prince (lidia960) ha scritto:
spledido racconto..bello qianto lo sei tuLeo......complimenti amico mio e bravissima anche la tua segretaria Stefania.......

07/06/2010 alle 23:05 Scotty (sandra) ha scritto:
Leo che tenerezza questo racconto! Mi è piaciuto tanto tanto! Bravissimo!!!! (Vabbe', brava anche Stefania a fare la dattilografa...)

07/06/2010 alle 17:15 CIPRIA (VARALLO) ha scritto:
Piango !!Piango!!Che storia meravigliosa!!!Leggendola sembra di viverla!!!Bravissimi!!!!

07/06/2010 alle 12:24 filippo (filippo) ha scritto:
la mami è già in lacrime, si è commossa. la mami si commuove sempre per le storie di cani.

07/06/2010 alle 12:17 asia (riccaberno) ha scritto:
Spero tanto che sia una storia vera e non solo un racconto.......e vogliamo vedere al più presto le foto dello/a "SNIFFINO/A......

07/06/2010 alle 11:33 Strauss (strauss) ha scritto:
leo e'una storia bellissima!!!!bravi come sempre!!