Westie Categoria: Racconto
Scritto da: Wendy (Alia) e Giuliana


Un insolito incontro

Era una mattina di sole cocente, in cui l’estate sembrava aver già scacciato ogni dolcezza primaverile. Eloisa dalla strada guardò il piccolo Balù che sporgeva il musetto fuori dalla finestra, nostalgico e speranzoso di poter accompagnare la sua umana nelle prossime avventure.

Ma Eloisa non avrebbe attraversato monti e valli, le toccava infilarsi di corsa in un treno metropolitano – già carico di gente e odori aspri – per raggiungere una meta un po’ grigia e periferica.

Balù si sentiva spaesato, tutto solo in quella casa stretta e spigolosa: era abituato alle sue corse mattutine, rugiada e ciuffi d’erba per colazione, aghi di pino a spazzolargli il mantello, e un branco di cuccioli come compagni di gioco. Si era ritrovato dall’oggi al domani portato via dal suo mondo, mentre aveva ancora voglia del seno materno, del suo battito rassicurante.

Certo sentiva l’affetto di Eloisa attorno a sé; il suo profumo impregnava tutto l’ambiente, poi aveva una cuccia resistente ai suoi denti aguzzi, una coperta morbida per il suo riposo, giocattoli a misura del suo musetto curioso. Ma Eloisa non c’era mai. Balu’ non sapeva contare il tempo degli umani, ma sapeva che la sua unica compagna lo lasciava solo ogni giorno quando il sole si era da poco levato e lo raggiungeva quando già si preannunciava il vento della sera, l’aliseo fedele con le sue promesse. Ed Eloisa arrivava allegra e stanca, un abbraccio rapido e intenso e via in strada, in giro a passeggio fino a sera.

Ma quella mattina il sole gli bruciava gli occhi, e Balù non aveva voglia di star solo. Chiamò a gran voce, guaì forte affinché Eloisa riuscisse ad ascoltare. E continuò a chiamare.

Laura al di là della parete cercava di studiare, volumi già troppo grossi per la sua testa; non sapeva esattamente chi ci fosse lì a fianco, conosceva appena di vista Eloisa, non sapeva neanche se avesse famiglia. Non si può dire che quel pianto dirotto la disturbò; la incuriosì piuttosto per la sua insistenza, fino a farla preoccupare: un bimbo lasciato solo? o che sua madre stesse male? Raggiunse l’appartamento incriminato, bussò al campanello e attese una risposta. Nessuno le aprì naturalmente, ma avvertì dei passi concitati, forse due manine spinte contro la porta? “Bimbo sei solo? Stai bene?” WOF! E Laura si sentì deficiente. E’ solo un cane, un cane che piange come un bimbetto! Deve essere un cucciolo, lasciato tutto solo, poverino.

Tornò a casa, si sedette alla scrivania e provò a riconcentrarsi sui libri. Ma quel cucciolo piangente non se lo toglieva dalla testa; i suoi lamenti peraltro si facevano sempre più insistenti. Poi d’improvviso le vennero in mente alcune chiacchiere di quartiere, di come un vicino rimasto fuori senza chiavi di casa fosse riuscito ad aprire la porta d’ingresso con una carta di credito, “altro che sicurezza”si diceva. Laura non possedeva carte di credito, ma tirò fuori il suo portafogli in cerca d’ispirazione; c’era di tutto tranne che contanti: una scheda punti, la tessera del supermercato, il tesserino sanitario, biglietti da visita, il badge dell’università … così decise di tentare la folle impresa. Raggiunse la porta e infilò una scheda a lato della serratura. Provò e riprovò e nel frattempo si ricordò dei suoi giochi d’infanzia, di quando entrava nel covo delle spie, di quando lei e suo fratello difendevano gli animali selvatici imprigionati dai cacciatori di frodo, certo si ricordò anche che studiava giurisprudenza – e raggiungere un cucciolo piangente non era considerato caso di necessità e urgenza tale da giustificare una violazione di domicilio. Mentre calcolava mentalmente le probabilità di condanna penale e si figurava laurearsi in prigione la serratura scattò, la porta si aprì piano e Balù era già fuori tutto festante …. E adesso? Lo accarezzò, lo prese in braccio e lo strinse a sé.

Cosi’ Laura e Balù divennero compagni di giochi.



Al suo ritorno Eloisa si trovò di fronte un biglietto. - Ho trovato la porta aperta e il cagnolino sul pianerottolo. Il piccolo è da me: Rinaldi .

“Che stupida – esclamò Eloisa appena Laura le aprì - sono uscita talmente in fretta e furia che non avrò neanche chiuso la porta. Strada spianata ai ladri, cucciolo lasciato libero di perdersi. Grazie, grazie di aver chiuso e di averlo tenuto con te.”

“Di nulla, figurati- si schermì Laura, mentre in cuor suo gioiva che la bugia avesse funzionato - Sai ho chiamato ma non c’era nessuno e ho immaginato una dimenticanza del genere.” E dopo un attimo aggiunse “Ma se per caso qualche volta vuoi che lo tenga per un po’, non hai che da dirlo ….” Aveva assunto l’aria più naturale possibile, offrendole il suo miglior sorriso.

Ma Eloisa non raccolse l’invito, si sentiva già in imbarazzo per la vicenda e un fremito di gelosia la pizzicò d’improvviso. “Grazie, non c’è bisogno.” E non aggiunse altro.

Laura sentì che non poteva spingersi oltre; in fondo quel cucciolo non le apparteneva, ma come le sarebbe piaciuto.



Eloisa non riusciva a perdonarsi la sua distrazione, e per la prima volta il suo egoismo le balzò alla coscienza: “… forse non sono adatta a tenere un cane, al lavoro tutto il giorno e senza possibilità di portarlo a un asilo o da un dog sitter.” Poi ci si metteva anche la sua sbadataggine. Ma davvero non poteva approfittare della disponibilità della sua vicina di casa. Certo non ogni giorno. Balù era tra le sue gambe tentando di rubarle una scarpa. Eloisa lo prese in braccio e fu subito presa dai suoi baci. Rise. Finalmente, dopo quella lunga interminabile giornata il buonumore la raggiunse. Il suo piccolo diavoletto era riuscito nell’impresa.

Era così dolce il ritorno, sapendo di trovare il suo cucciolo ad attenderla. Doveva affrontare la vita quotidiana in quella nuova città, il lavoro precario e impegnativo, ma finalmente Eloisa aveva vinto la solitudine. Ma Balù?

Pensò alla sua indipendenza tanto agognata, all’album delle foto col suo ex gelosamente custodito, all’agenda in cui annotava solo le cose belle – lo pseudo diario per lei che non aveva troppa voglia né costanza nello scrivere. Poi guardò Balù che si rotolava sul divano. E si decise. Bussò alla porta di Laura – un sorriso timido, lo sguardo imbarazzato. “Ciao, vieni - la invitò Laura - ho una torta in prossima uscita, ma non garantisco.” “Volevo solo chiederti una cosa, visto che io sto fuori tutto il giorno, pensavo, potresti tenere una copia delle mie chiavi? Così se per caso le dimentico, o se magari ti capita e puoi dare giusto un’occhiata a Balù, vedere se va tutto bene …” “Certo, senz’altro!” Laura rispose senza celare il suo entusiasmo.

Balù le aveva già raggiunte, e non si dica che i cani non sono capaci di sorridere.



Wendy (Alia) e Giuliana



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Westie 27/10/2010 alle 11:36 prince (lidia960) ha scritto:
Bellissimo..complimenti....è come bere un bicchiere d'acqua fresca in una giornata caldissima!!!!!Brava Wendy e brava la tua segretaria Giuliana♥♥♥♥♥♥!!!!!

Westie 25/10/2010 alle 23:54 Fiocco (Fiocco) ha scritto:
Wow una scrittrice coi fiocchi.....tu hai talento credimi....sei riuscita a farci leggere tutto d'un fiato il tuo stupendo racconto....se tu scrivessi un libro sarebbe sicuramente un Best Seller....

Westie 23/10/2010 alle 12:00 () ha scritto:
UAOOOOOOOOOO tu sei una grande scrittrice complimenti SLURP SLURP SLURP

Westie 23/10/2010 alle 12:00 () ha scritto:
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Westie 20/10/2010 alle 18:33 smilla (gloria61) ha scritto:
Mi lasci senza fiato da come sei abile nella scrittura ... complimenti davvero!!!!!

Westie 18/10/2010 alle 10:22 HERMANN (hermann) ha scritto:
.....SEI BRAVISSIMA!!!!.....potresti cimentarti nella stesura di un libro!!!! Slurpotti Hermann

Westie 18/10/2010 alle 04:18 Leo (muschioso) ha scritto:
Bellissimo anche quest'altro tuo racconto Giuliana, sai davvero far sognare con quella penna!

Westie 16/10/2010 alle 10:04 Micky (micky) ha scritto:
Wendy.... che bei racconti, scaldano il cuore..... bravissime!!!!

Westie 16/10/2010 alle 07:34 Thea dei Melograni (paola) ha scritto:
Ci è piaciuto veramente tanto: è un racconto ben costruito e dal contenuto gradevolissimo. Brave!!!

Westie 15/10/2010 alle 16:23 Oliver e Olga (luciana) ha scritto:
BELLO, VERO E COMMOVENTE...COMPLIMENTI

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