Westie Categoria: Racconto
Scritto da: Wendy (Alia) e Giuliana


L'allegria dopo la tempesta

Il sole estivo era tornato a riscaldare la pineta, mentre un vento leggero smuoveva via le ultime nuvole ribelli.

Leda portava a spasso il suo piccolo Dalì, o forse era Dalì che la conduceva per i sentieri rinfrescati dalla pioggia appena cessata. Il cucciolo Westie procedeva avanti a passo spedito, mentre Leda si guardava un po’ attorno, scrutando il cielo in cerca di un’interpretazione.

Sua madre glielo diceva sempre, “Non andare sola nel bosco” le sembrava quasi di sentire la sua voce severa, tante le volte che aveva sentito ripetere quella vana raccomandazione. Per Leda quell’esplorazione era desiderio irresistibile, specie dopo la pioggia. Tutto attorno un profumo intenso, miscellanea di resina, mirto ed erba selvatica.

Del soggiorno estivo dai nonni ciò che amava più di tutto erano le passeggiate tra i monti; molto, molto meglio delle riunioni di con i parenti semi-sconosciuti. Inoltre da quando c’era Dalì era diventato suo compito portarlo in giro, un dovere ancora più importante delle relazioni familiari.

Così Leda si incamminò felice per il sentiero attorno al lago, lungo le colline. Salì in fino alla radura, e si trovò di fronte allo spettacolo del sole che filtrava dalle nubi. Ma non restò a lungo in contemplazione: corse e rincorse a perdifiato Dalì, e insieme inseguirono il vento, i pensieri belli e allegri.

Poi all’improvviso la pace celeste si interruppe e venne giù pioggia e tempesta. Acqua infuriata si scaricò giù colpendo umana e cane senza appello. Andiamo via! Gridò Leda, a Dalì e a se stessa, e i due corsero verso l’ unico riparo visibile, l’intrico della vicina pineta. E in effetti gli alti pini sembravano raccogliere gran parte della acqua piovana. Ma fortunatamente lì vicino c’era un rifugio ancora più accogliente. Una casa dal colore chiaro, un ampio porticato, subito raggiunto.

Sentirono provenire dalla casa un rumore sordo e confuso, cui Dalì abbaiò immediatamente, e quella reazione non mancò di stupire Leda, finanche impensierirla. Cos’hai piccolo? Non dirmi che c’è gente cattiva qua dentro …

Non ce n’era. La porta si aprì a un’incredibile sorpresa: il musetto festoso di un altro Westie che saltò in festa a Dalì senza badare troppo a convenevoli. E, ancora sulla soglia, una donna sorridente. “Venite dentro!” Dalì fu il primo ad accettare l’invito.

E così Leda fu accolta nella casa e nella famiglia di Maria Sole Ravelli. Un sorriso dolce e rassicurante la fece sentire immediatamente a suo agio, ma certo la ragazza non poteva immaginare che quella famiglia le sarebbe stata così vicina, che la sua vita sarebbe stata legata alla loro negli imperscrutabili anni a venire.

Mariasole era una donna giovane e allegra; aveva già quattro figli, ma conservava un fisico esile e un’energia profonda. Portava il lunghi capelli scuri in una leggera coda di cavallo, sullo stile delle dame rinascimentali o delle ragazze hippie degli anni sessanta. Un vestito allegro e fiorato, che sfidava il grigiore del tempo. Leda provò un immediato senso di ammirazione.

Paolo, il primo figlio dei Ravelli era già un giovane alto, bruno e un po’ ombroso, almeno rispetto allo stile quasi chiassoso della famiglia, mentre Andrea, il secondogenito, aveva preso l’espressione allegra della madre, la sua solarità; Marta dimostrava un piglio deciso e socievole. Marco era troppo piccolo perché se ne capisse il carattere, Leda nella sua mente lo avrebbe fatto un esploratore, un pilota di deltaplani e di jet. Non troppi anni dopo sarebbe diventato invece un musicista affermato, certo il personaggio più famoso di quel paesino a rischio di oblio.

Ma quando li incontrò d’improvviso come riparo dalla pioggia Leda conobbe già il tratto comune e distintivo dei Ravelli: la generosità.

Mariasole le porse una tazza fumante –infuso di finocchio con miele di eucalipto – la informò. Marta stava provando ad asciugare Dalì con una vecchia coperta, ma il cucciolo aveva deciso di mostrare la sua indole ribelle scrollandosi di dosso acqua e bambina. Samba, la Westie di casa, partecipava allegra alla zuffa.

“E’ il primo Westie che incontriamo qui. Ma tu non sei di queste parti, vero?” Chiese Mariasole

“No. Qui vicino vivono i miei nonni. Luigi ed Elisabetta Martinelli .”

“Quelli della casa delle rose!” Marta era riemersa dalle acrobazie con Dalì.

“Sì. Almeno in primavera.”

Paolo le si avvicinò porgendole una maglia azzurra, che la ragazza esitò a prendere, in preda a uno strano imbarazzo. “Và a toglierti quella maglietta bagnata e metti questa, Leda” la incoraggiò Maria Sole. “…. Grazie”.

Negli anni a venire Leda avrebbe tenuto con sé il ricordo di quell’incontro che avrebbe cambiato la sua vita. I Ravelli diventarono da allora il suo riferimento per tutti gli incerti anni dell’adolescenza, e dopo ancora. In loro trovò quell’affetto che forse da sempre stava cercando. Leda si rifugiò tra le braccia di Mariasole quando seppe della perdita di suo fratello non ancora venuto al mondo; fu accolta nello stesso abbraccio ogni volta che sfuggiva alle liti amare dei suoi genitori. E quando questi infine si separarono chiese di restare per un po’ dai nonni, senza confessare la sua vera destinazione.

Paolo sarebbe stato il suo segreto amore, compagno di tante avventure e tantissimi sogni.

La storia di Leda e Paolo non si realizzò a pieno. Città lontane, età ancora troppo diverse, tempi sempre troppo brevi. Eppure qualcosa accadde, che legò le loro vite. Samba partorì i cuccioli di Dalì. Sei cuccioli in tutto, doni abbondanti e rumorosi. E furono stagioni di caotica compagnia, risate all’aria aperta, corse, battaglie, arrampicate e tuffi. E anche affetto profondo, segreti sussurrati al chiaro di luna, sogni lanciati a stelle cadenti.

Poi la scomparsa dei nonni di Leda la allontanò definitivamente dal bosco di Monlupo. Le vacanze di Leda persero quell’aura romantica e speranzosa.




Anni dopo, Leda ritrovò Paolo sul libro delle facce: un viso raggiante e due bimbi in braccio; sentì un freddo brivido percorrerle il petto, strapparle l’ultima estrema fantasia di loro due insieme.

Entrò nei suoi album di fotografie, e incontrò visi sconosciuti e sorridenti, gente ridente in mezzo a un mare agitato, serate eleganti, montagne innevate, escursioni lungo fiumi e pareti verdeggianti. Aprì infine un album chiamato “gioielli” aspettandosi i visetti dei bimbi di Paolo in primo piano. Li trovò, ma c’era tanto altro ancora: vide una giovanissima Mariasole in abito bianco, Paolo piccino che sosteneva con fierezza Marta poco più che neonata, e ancora Paolo sulle spalle di un uomo anziano e vigoroso – il nonno ormai scomparso- e Samba in giardino che allattava i suoi cuccioli, e infine – ma sì era vero: Leda appoggiata sulla spalla di Paolo, vestita d’una maglia azzurro cielo, e i due Westie addormentati sul suo grembo.

Leda pianse, in effetti era già da un po’ che piangeva, ma solo in quel momento se ne rese conto. Si chiese se era il ricordo di Paolo amore mancato o di Dalì amore perduto a portarle quell’acuta malinconia, magari anche l’amore finito per il suo ormai ex compagno, Marco. Inutile crogiolarsi in quell’indagine.

Leda chiuse la pagina ed entrò in un altro sito, che aveva già visitato altre volte, per sola curiosità. Ma stavolta si decise.

“Buongiorno, vorrei sapere quando avrete un cucciolo disponibile …. Davvero? Una rinuncia improvvisa …. Sì certo, va benissimo! Sarò da voi domani. Grazie.”

E dentro le ritornarono insieme tempesta e allegria.



Wendy (Alia) e Giuliana



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Westie 19/06/2011 alle 20:07 Lala (Lotty) ha scritto:
Wendy,dove vendono i tuoi libri?È una storia favolosa!!!!!


Slurpini!;)

Westie 15/06/2011 alle 16:25 Twiggy (lauradTeddyBear) ha scritto:
Ma tu scrivi libri Wendy? e se si dove si posson trovare?? le tue magiche parole son scritte dritte sul cuore!

Westie 14/06/2011 alle 23:32 Micky (micky) ha scritto:
bellissimo racconto. complimenti!!!!

Westie 14/06/2011 alle 13:13 Pesca e Perla (sonia7017) ha scritto:
che bella storia Wendy!! il racconto ti trasporta e ti sembra di vedere tutti i personaggi, di sentire i profumi.....Grazie per il bel racconto!

Westie 14/06/2011 alle 10:10 Thea dei Melograni (paola) ha scritto:
Mi piacciono i racconti con le atmosfere un pò nostalgiche e ricchi di contenuto !Complimenti a Wendy e Giuliana

Westie 13/06/2011 alle 20:12 William (MonicadiElliot) ha scritto:
Dolce e pacato il racconto di Wendy: quasi ci porta in altri luoghi , altri tempi .
Quei luoghi e quei tempi dove vive la magia del Cane :)

Westie 13/06/2011 alle 19:00 Bernie (virnavictor) ha scritto:
Bellisimo, davvero mi è piaciuto molto, sento quasi il profumo della pioggia nella pineta

Westie 13/06/2011 alle 14:04 Strauss (strauss) ha scritto:
davvero un bellissimo racconto!!

Westie 13/06/2011 alle 07:52 Chicca (chicca) ha scritto:
Bello! Mi sembra di leggere un racconto di Sveva Casati Modignani...

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