"A TU PER TU" CON L'ALLEVATORE
Dialogo diretto con Lorena Lotzniker
Allevamento della Riva d'Arno

1) Innanzitutto vorremmo chiederle da quanti anni alleva e perche il suo allevamento ha questo nome?
Ho sempre avuto cani, il primo, un pastore scozzese, l’ho avuto a 13 anni. Il primo westie nel 1986. La mia prima cucciolata di westies risale al 1991. Il nome del mio allevamento “della Riva d’Arno” mi è stato suggerito da un mio caro amico. Era in corso la domanda di concessione di affisso nel 1994 ed io avevo scelto un altro nome già assegnato. Questo nome era per me la seconda scelta, ma devo dire che è un nome che mi è piaciuto molto sin da subito.

2) Come è nata la sua passione e decisione di diventare allevatore?
Come ho detto precedentemente, ho sempre amato i cani, fin da bambina. E per quel che riguarda l’allevare non si decide di allevare da un giorno all’altro: è un percorso che a mio parere viene da sé. Personalmente ho acquistato la mia prima westie in Gran Bretagna nel 1990, nello stesso allevamento da cui proveniva il mio primo maschio, nato nel 1986. Lei è stata la mia capostipite. Il westie è la razza che mi ha rubato il cuore; tutti i miei cani sono discendenti più o meno imparentati con lei ed altri soggetti che avevo negli anni ’90.

3) Quali sono le razze che alleva?
Unicamente westies.

4) Qual è il motivo per cui ha scelto di allevare proprio i West Highland White Terrier?
Direi che sono loro che hanno scelto me! Scherzi a parte sono assolutamente incredibili : impudenti, ficcanaso, testardi, li amo alla follia!

5) Ci dica il più grosso pregio di questa razza ed il più grosso difetto.
Hanno tanti pregi, in quanto sono sempre allegri, rompiscatole, sicuri di sé, pronti a ficcarsi in situazioni incredibili, con quella buona dose di autostima che contraddistingue il loro carattere. Il più grosso pregio è anche il loro più grosso difetto: una buona dose di sano menefreghismo nei confronti di noi umani, per definirli dico a tutti che sono un po’ “gatti”. Non sono cani esageratamente appiccicosi il loro affetto viene elargito con discrezione, ma quando lo dicono loro!

6) Quanti esemplari sono presenti nel suo allevamento?
In totale sono 14, di cui diversi sono vecchi, malati o sterilizzati. Nel numero è inclusa una “macchia di colore” : una bassottina a pelo ruvido di 15 anni e mezzo.

7) Quale è stata la più grossa soddisfazione che ha mai avuto durante la sua attività di allevatore?
Ne ho avute tantissime, è una gioia costante che mi danno giorno per giorno.

8) E la più grossa delusione?
Gli accoppiamenti che faccio sono sempre mirati ad avere soggetti più belli dei genitori, se non va come penso ovviamente ci rimango male, ma non ne faccio mai un problema. Un accoppiamento in particolare, che sulla carta mi avrebbe dovuto dare molte soddisfazioni, si è rivelato una tragedia. Due dei cuccioli erano malati di una patologia mortale. Tutti e due hanno subito un delicatissimo intervento che si è risolto bene per entrambi. Uno di loro è ancora con me – ora ha 5 anni – e conduce una vita quasi normale. Guardarlo mi fa ricordare che grosso impegno è allevare: si è responsabili per sempre di ciò che si produce.

9) Si è mai pentita di questa scelta?
No mai, la mia vita non avrebbe lo stesso sapore.

10) Com’è, in generale, la giornata tipica di un allevatore?
Mi aiuta moltissimo mio marito. Lui si alza per primo e mette fuori i cani che dormono in casa, i vecchietti essenzialmente. Poi apre la stanza dove dormono gli altri. Verso le 10 preparo da mangiare per tutti . Dopo inizio le operazioni di pulizia della loro stanza, lavo molto spesso le coperte nelle loro cucce. A rotazione li metto sul tavolo e controllo che vada tutto bene orecchie,unghie, denti e così via. Li spazzolo a turno e se c’è bisogno li lavo. Verso le 13 mangio un boccone se sono da sola e poi metto i cani a nanna. Il mio pomeriggio è dedicato ad una pennichella seguita da studio, corrispondenza che sbrigo, etc…c’è sempre da fare qualcosa. Li riapro verso le 17 e sono di nuovo liberi di andare in giardino . Questo fino a sera tardi. Vanno a nanna verso le 23 e mezzo circa. Se ho cuccioli la musica cambia. E dipende dalla loro età. Nascono nella mia camera da letto e li controllo molto di frequente. Se sono più grandi li faccio dormire in una stanza adiacente a quella dove dormono i cani adulti. Il Sabato e la Domenica sono dedicati alla toelettatura: si ritoccano i cani che vanno in expo o si toelettano a turno gli altri, a seconda dei casi. E poi spesso espongo e sono via per il week-end.

11) Cosa direbbe ad una persona che le confessasse l’intenzione di dedicarsi all’allevamento?
Di pensarci molto bene!!!! I cani danno tanto ma chiedono tanto! E chiederei che tipo di allevatore si vuol essere: quelli con la A maiuscola, che sono i soli che reputo tali, dedicano la loro vita ai cani. Gli altri non li considero nemmeno. Per quelli “veri” non ci sono né Natale, né Pasqua o Compleanni. Non ho memoria dell’ultima volta in cui mio marito ed io siamo andati in vacanza insieme. E i cani hanno la precedenza su tutto: per loro non si può risparmiare su niente, se devo fare economia preferisco farla su qualcosa che mi riguarda. Non hanno chiesto loro di venire al mondo!

12) Che rapporti ha con i suoi clienti una volta che il cucciolo è stato consegnato?
Generalmente buoni, tramite i cani sono nate le più belle amicizie che durano una vita e scaldano il cuore. Ricordo i nomi di tutti i cuccioli, ho un po’ di difficoltà con i nomi delle persone. Sono presente qualunque problema dovessero avere, anche in età avanzata e sono disposta a riprendere indietro il cane che per un qualsivoglia motivo, chi lo ha preso da cucciolo, non lo possa più tenere.

13) Ci dica il nome della persona a cui deve molto come allevatore.
Sono due : una è Anna Kavcic grande conoscitrice di cani e famosa allevatrice da oltre 40 anni. Lei è la “responsabile” del mio amore per i bassotti. Lei è la mia mentore e a lei ho sempre fatto ricorso qualunque tipo di problema dovessi avere. La seconda è Diane Irwin : con lei è iniziata una sincera amicizia che dura tuttora.

14) E il cane che ha lasciato un segno nel suo cuore?
Li ho tutti nel cuore ed ognuno di loro a suo modo è speciale. Ho due cani che però sono per me indimenticabili. La prima è la prima Campionessa allevata da me, Ariel della Riva d’Arno. Una cagnolina con un carattere speciale e che ho perso a 14 anni . E’ stato un grande dolore. Ma il dolore più grande è stato per me la perdita di Starring Slickepott . Un cane bellissimo, incredibile, con un carattere a dir poco eccezionale: era felice di essere vivo, il mondo per lui era tutto rosa. E’ mancato a soli 3 anni e mezzo sprofondando in un torrente ghiacciato in Finlandia. Mi manca sempre tanto, nonostante abbia lasciato la sua eredità con ben tre campioni italiani prodotti nel breve lasso di tempo in cui è vissuto.
Ho discendenti sia di Ariel che di Potter, ed ogni tanto cerco di trovare qualcosa di loro nei miei cuccioli.

15) Ci racconta un episodio curioso della sua vita da allevatore?
C’è n’è uno veramente buffo che spesso cito. Un nostro amico aveva lasciato per qualche giorno la sua cagnolina da noi perché si doveva assentare. Al suo ritorno l’ha presa e riportata a casa. A casa si è accorto che…aveva sbagliato cane! Aveva preso uno dei miei maschi campioni a cui non era parso vero di farsi un bel giro in macchina. La cosa divertente è che io non c’ero: quando sono tornata a casa mi è venuta incontro Astra – questo il nome della cagnolina – facendomi le feste. Ho chiesto allora a mio marito come mai era ancora da noi e…. si è scoperto l’arcano! Il proprietario di Astra era nel frattempo arrivato a casa ignaro di tutto e non si era per nulla accorto di una sostanziale differenza: Elliott gli stava felicemente innaffiando il giardino …con la zampa alzata!
Inutile dire che il nostro amico è stato da allora preso in giro per non aver saputo riconoscere il proprio cane, per giunta di sesso diverso!


Lorena Lotzniker
All.to “della Riva d'Arno”

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